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CULTURA

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La tensione tra la Francia e l'Italia assume un'importanza culturale mentre il Louvre si trova al centro di una richiesta di restituzione di sette reperti archeologici da parte del governo italiano. Questi pezzi, acquistati tra il 1982 e il 1998, sono sospettati di essere stati prelevati illecitamente e sono oggetto di un'indagine approfondita. L'affare risale al 1995, quando la polizia italiana scopre un tesoro di oggetti preziosi nell'archivio del commerciante Giacomo Medici, rivelando così migliaia di manufatti provenienti da scavi e saccheggi illegali. Le indagini successive hanno rivelato che il Louvre aveva acquisito quattro pezzi principali con un'origine dubbia. Tra questi, un'anfora del V secolo a.C. del pittore di Berlino, considerata una delle opere maestre delle antichità romane del museo.

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L'Italia reclama questi pezzi dal 2018, alimentando una controversia che assume una svolta politica. La direttrice del Louvre, Laurence des Cars, riconosce che le opere dubbie sono una "macchia nelle collezioni del Louvre" e annuncia la creazione di posizioni dedicate alla verifica delle provenienze. Questi sviluppi riflettono un cambiamento globale, simboleggiato dalla recente legge francese che facilita la restituzione delle opere d'arte spoliate dai nazisti.

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L'attuale questione della restituzione delle opere d'arte è profondamente legata a questioni politiche, come dimostra la richiesta italiana. Il ministro della Cultura italiano, Gennaro Sangiuliano, ha ufficialmente chiesto al Louvre di restituire queste opere, sottolineando l'importanza di questo gesto nel contesto attuale in cui altre istituzioni internazionali hanno adottato misure simili, come gli Stati Uniti che hanno restituito manufatti a diverse nazioni, rafforzando la richiesta italiana e ponendo la Francia di fronte a una sfida diplomatica e artistica di rilievo.

 

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Se l'inchiesta conferma i sospetti italiani, potrebbe portare a un accordo storico tra la Francia e l'Italia in materia di restituzione di opere d'arte. La vicenda è seguita attentamente, poiché potrebbe segnare una svolta nelle relazioni culturali franco-italiane. Questo argomento, che tocca direttamente il patrimonio degli italiani, continua a generare contenuti gallofobi, contribuendo ad alimentare il sentimento anti-francese già presente in una parte della popolazione italiana.

LA GALLOFOBIA

© 2024 di Corentin Perrier. Creato con Wix.com

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